La Scienza del Panico

E’ molto probabile, come rivelano i fatti in questo documentario, che l’AIDS sia una frode colossale.
Di sicuro molte cose non sono chiare. Scienziati dissidenti sono costretti al silenzio e vittime della censura, tra di loro anche vincitori di premi Nobel. Non ci sono prove della relazione tra HIV e AIDS. I test danno risultati fraintendibili. L’AZT, il primo farmaco somministrato contro l’AIDS, ha origini oscure e terribili effetti collaterali. Molte persone sono vissute a lungo, senza alcun farmaco. Molte coppie stabili composte da siero+ e siero- non si contaminano l’un l’altro. Molti bambini nati da madri sieropositive sono negativi o diventano negativi. Gli effetti collaterali degli attuali farmaci antiretrovirali prescritti contro l’AIDS provocano malattie gravi almeno quanto la presunta azione del virus HIV.

C’è qualche interesse economico nel non trovare una cura contro l’AIDS? Quasi 30 anni di ricerca e milioni di dollari investiti, hanno trasformato l’AIDS in una malattia cronica che causa dipendenza ai farmaci antiretrovirali per migliaia di persone, con il conseguente aumento dei benefici per l’industria che diffonde la teoria dell’HIV.

Molti scienziati e dissidenti pensano che l’AIDS abbia un origine tossica, causata dalle droghe e da sbagliate abitudini di vita (alimentazione sbagliata, ritmi irregolari). In Africa fanno rientrare sotto la definizione di AIDS malattie tipiche della povertà: la tubercolosi, funghi, la polmonite.
Peter Duesberg (professore di biologia molecolare e cellulare presso la University of California, Berkeley) afferma che non ci sono prove virologiche, né epidemiologiche a sostegno dell’ipotesi HIV-AIDS. Invece, il virus è biochimicamente inattivo e innocuo, e l’AIDS non si comporta come una malattia contagiosa. Dice che le sue origini devono essere viste nella piaga psicotropa di cui facciamo esperienza fin dagli anni ’70, così come nell’abuso di qualsiasi tipo di medicinale per alleviare gli effetti collaterali della droga a scopo ricreativo, nella vita sregolata e in altre circostanze immunodepressive.

Isabel Otaduy (coautrice del documentario) è stata diagnosticata come sieropositiva nel 1990, è venuta a conoscenza delle contraddizioni scientifiche che stanno dietro all’AIDS, ed ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a denunciare la frode globale che ruota intorno a questa malattia. Nel 2004 ha completamente abbandonato le cure medicinali che la stavano avvelenando, ha ripreso energia e vitalità, e si è lanciata in una serie di iniziative a favore dei malati di AIDS. Nel 2006 ha conosciuto Patrizia Monzani, ed insieme hanno deciso di fare questo documentario. Purtroppo i quasi 15 anni di assunzione di medicinali le hanno lasciato in eredità della complicazioni neurologiche che alla fine l’hanno sconfitta. Isabel è morta a Madrid nell’estate del 2009. Patrizia ha completato da sola il lavoro, che ha presentato nell’autunno dello stesso anno.

Sito ufficiale: La ciencia del panico.

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